UONTED – CLEI – CLEC – CLEGA

L’economia del futuro (che non ha un futuro)

Archivio per Riflessioni

LINUX VIXTA: linux for the masses

Vixta

Ho scoperto oggi un progetto in hosting su SourceForge chiamato Vixta. E’ l’ennesima distribuzione linux (che palle direte..) ma con la particolarità di assomigliare moltissimo al noto MS Windows Vista. Sembra essere molto facile da installare (almeno quanto lo è il suo quasi-omonimo) ed altrettanto user-friendly, anzi conoscendo ormai più linux che windows, sarà certamente più facile Vixta di Vista, dato che solo per capire in quale cartella sei con Vista devi perdere 5 minuti….

Mi torna in mente la vicenda di alcuni mesi fa del comune di Napoli, quando c’era la possibilità di sperimentare un passaggio a tecnologie open source, dunque gratis, ma la strada scelta dall’Assessore al Degrado Digitale è stata quella di pagare più di un milione di euro alla Microsoft in licenze di sistemi operativi e applicativi per ufficio..

“Attualmente è un processo difficile da inserire. Serve una seria formazione del personale che dovrà utilizzare i nuovi programmi, occorrerebbe aggiornare l’intero parco informatico del Comune che utilizza un codice privato. Non è possibile attuare il passaggio ai programmi open source con rapidità.”

In altri paesi europei questo passaggio è già stato fatto e non vi sono particolari motivi per ritenere che il quoziente intellettivo dei dipendenti statali francesi, ad esempio, sia geneticamente più alto di quello italiano.

E’ sicuramente vero che esattamente metà della popolazione del pianeta ha una intelligenza inferiore alla media; non so da che quale parte stia l’assessore in questione.

Ma è anche probabilmente vero che:

“Nessuna azienda può fare la cresta, e pagare delle mazzette, su dei programmi che, essendo OpenSource, non possono essere né venduti né fatturati.”

Che altro dire: io oggi pomeriggio provo ad installare Vixta su una macchina virtuale, poi vi dirò….

Il valore degli informatici

Chi lavora del campo dell’informatica generalmente è soggetto alla seguente situazione: gli amici e i datori di lavoro sono profondamente convinti che egli si diverta talmente nel fare il proprio lavoro che non debba essere retribuito nello svolgerlo. In particolare i conoscenti e gli amici, dal vicino di casa al benzinaio, tenteranno sempre di fare risolvere all’informatico i problemi che i computer hanno con loro.

nerd people
I più diffusi falsi miti sugli informatici sono:

  • gli informatici guadagnano moltissimo;
  • è un lavoro pulito;
  • è un lavoro poco faticoso.

L’informatico è stretto in una morsa tra le proprie conoscenze, che cercano di usarlo gratis perché credono che guadagni tanti soldi, dall’altra c’è l’impresa e l’idea che l’informatico si stia divertendo, dunque che sia immorale retribuirlo come tutti gli altri professionisti.

C’è un problema di selezione avversa tra l’impresa e l’informatico.
L’impresa pensa che l’informatico valga poco e lo paga poco. Questi, essendo sotto-pagato, lavorerà male poiché poco propenso a sviluppare le proprie capacità. L’impresa concretizza il proprio pregiudizio.
Per uscire da questo anello è necessario che l’informatico sappia comunicare meglio il proprio valore, far capire all’azienda, al proprio amico, al proprio cliente perché il proprio valore debba essere alto.
Il valore percepito è il valore che il cliente dà a ciò che acquista.
Diamo alcune definizioni sui tipi di beni.

  • Bene ricerca: un bene su cui è possibile prendere informazioni preliminari (es: medico)
  • Bene esperienza: un bene che è possibile valutare solo dopo averlo utilizzato (es: software).
  • Bene fiducia: anche dopo aver utilizzato più volte questi beni non sappiamo dare una valutazione sul loro valore.

I consulenti informatici generalmente cadono in quest’ultima categoria, soprattutto se viene pagato pochissimo.

Il sistemista informatico è l’esempio principe: se lavora bene, se applica tutte le sue misure di sicurezza e ha sofisticati sistemi di monitoraggio, è una persona che non ha niente da fare tutto il giorno, perché è il Sistema che lavora per lui. Bighellona per la ditta e all’occhio sembra che non faccia nulla.
L’azienda vede qualcuno che passeggia e l’idea di pagarlo tanto è piuttosto problematica.
Il sistemista che lavora male ha da fare tutto il giorno, ripara le cose ma si romperanno presto. Il valore percepito sarà maggiore poiché sembrerà lavorare di più, contrariamente alla realtà delle sue capacità.

Per risolvere questi due paradossi dell’informatico è necessario dare segnali forti sapendo comunicare il proprio valore.
Saper rifiutare i lavori di bassa qualità.
Avere un curriculum ben scritto.
Avere delle referenze di qualità.
Generare report delle attività svolte durante il proprio lavoro.

Chi meglio di un CLEI saprà comprendere e risolvere questa situazione?

Un commento su “1984”, di Lucio Picci

“Siamo dei signori: abbiamo inventato delle ottime utopie noi come umanità e precisamente gli occidentali nella nostra storia di civiltà e conquiste e religione. Città piene di sole e isole inesistenti dove l’uomo senza i problemi contingenti raggiunge la felicità che né la civiltà né le conquiste e poche volte la religione offrono.

Poi nella nostra propensione alla critica e all’autocritica per poterci meglio orientare abbiamo inventato i luoghi che non ci sono e che non ci dovrebbero essere e noi questi luoghi li abbiamo chiamati antiutopie perché sono il contrario delle utopie.

I nostri studiosi da vigili urbani della realtà intelliggibile ci orientano tra questi due poli opposti e tra altri ancora che il loro pensare individua e definisce e quest’anno si parla – loro e a anche noi – del “1984” che è uno di questi poli.

1984

Tutti han capito subito che “1984” è un esempio da fuggire perché sembra addirittura che chi l’ha scritta così volesse e avesse una specie di scopo didattico verso l’uomo, come per dire, stai attento a ciò che fai. Allora succede sempre che se fai bene ti senti gratificato ed è per questo che noi ne parliamo per esserne consolati perché gli studiosi nel loro pensare e ripensare sanno che noi se parliamo di queste cose allora siamo liberi e nella società della cocacola ovvero noi occidentali questa è la prova ontologica della libertà.

Noi della civiltà occidentale abbiamo sempre cercato la felicità e la libertà e l’umanità anche i Greci lo facevano con Ulisse e altri ancora e la libertà di tutti è come un hobby per noi quando non siamo in guerra e non ci sono leggi che lo vietino. Così è giusto che quest’anno gli studiosi ci dicano cosa dobbiamo fare per non andare nel 1984 perché si capisce che se riusciranno ad evitare quello poi approdiamo nell’isola che non c’è a forza di piccoli miglioramenti un po’ alla volta.

Perché noi abbiamo chiara l’idea che la nostra società deve dare il massimo di felicità al massimo della gente e andiamo a votare per questo che è la democrazia. Abbiamo il diritto di essere veri uomini non come in “1984” dove tutti vanno in delle specie di chiese a perdere il proprio io e ad ascoltare il Grane Fratello come se fosse un Dio o un prete e sono vittime della propaganda.

Agli occhi dei nostri studiosi non sfugge che anche noi a volte alcuni vanno in chiesa a perdere il proprio io e abbiamo la pubblicità se non la propaganda e altrove anche quella assieme al grande fratello che non a caso aveva i baffi ed è proprio per tutto questo che possiamo fare dei “distinguo” e dei “confermo” e tutto l’argomento diventa terribilmente problematico e fertile per ulteriori sviluppi.

Io credo che loro abbiano visto che in “1984” solo uno non sta’ bene e nel mondo nuovo anche le belle donne hanno il che non è male affatto come risultato soprattutto essendo un’antiutopia insomma è proprio un bel po’ di felicità per un bel mucchio di gente roba da far contenti tutti o questi e quasi non capisci perché Orwell proprio sull’unico ribelle si sia fermato a ragionare invece che sulle tante famigliole che ci dovevano essere in giro e poi penso che è meglio così cioè credere nelle antiutopie e non nelle utopie che non esistono e soprattutto non mischiare le cose e quasi ringrazio gli studiosi che mi han fatto capire “1984” per bene e così anch’io vedo che il suo ribelle è l’uomo umano con la U maiuscola cioè ognuno di noi e io già mi ci vedo a combattere col Big Brother che però non esiste perché è un’utopia, una cosa fantastica e gli tiro lattine di cocacola Santa Madre di società nostra e anche pepsi perché noi possiamo scegliere e gli ricordo che anche noi siamo Uomini con la U maiuscola come nei film e che tutti insieme siamo l’opinione pubblica invincibile potente e libera di farsi un altro shampoo. Augh!”

Il testo è stato prelevato dalla home di Lucio Picci..

La Fenice: UONTED muore e risorge

nerd people
(il momento della demenza) 

Buon 2008 a voi popolo del CLEI…

UONTED.net è un progetto che è giunto alla sua fine naturale: il CMS joomla richiede una manutenzione non al passo con le alternative disponibili. Siamo su WordPress adesso, e ciò significa addio al nostro amatissimo forum. Ho un backup di ciò che è è stato e lo terrò gelosamente nei miei archivi a testimonianza e ricordo. Grazie a tutti quelli che hanno scritto le loro perle di saggezza, ci avete davvero rallegrato ed in alcuni momenti, per citare il nostro più rimpianto prof, “si è toccato il sublime”. Non mi fraintendete eh!! Il buon super Picci sta benissimo, è sempre in Spagna, e non è …. com’è già che dicevamo? Non è “venuto meno”, ah già, ecco!

Auguri a Picci e lo ringraziamo sempre per il suo tema su 1984 di Orwell, indimenticabile, che sarà penso a breve il soggetto della prossima maglietta che farò, sempre che non vi siano diritti d’autore troppo onerosi :-)

Uonted riparte da zero, come consigliato dal neo boss Padovani, non farò morire la voce del CLEI ma lo trasformerò in modo più adatto in quello che già era, cioè il centro di smistamento appunti con spazio per piccole rubriche, che scriverò quando ne avrò voglia. Il solo fatto che il blog sia nuovo mi spingerà probabilmente a scrivere di più. Come sempre, CHI VOLESSE SCRIVERE O COLLABORARE è sembre ben accetto: non si trappa di perdere una giornata per scrivere un post: per fare questo impiego circa 10 minuti, per mettere su questo blog avrò impiegato credo un’ora inclusa la personalizzazione del CSS. Rimettere online tutti gli appunti, ecco, quello richiederà più tempo… :-(

Cosa sarà UONTED 2.0? Distribuzione appunti, vecchi e nuovi, ma soprattutto sarà IL BLOCCO NOTES PER GLI APPUNTI. Sì, il nuovo esperimento sarà prendere gli appunti direttamente nel blog, in tempo reale. Blocchi di codice PHP e l’ultima teoria economica assieme, in uno stesso blog, ogni post adeguatamente taggato con categoria, materia, esame, ecc…. E’ un esperimento, ho metà anno per provarlo. Nessuno mi chieda che sia fatto bene o entro determinati tempi. E’ un mio esperimento che posso realizzare grazie al wireless di facoltà e alla tecnologia offerta da wordpress. Se altri volessero seguire l’esempio, parlo di altri corsi di laurea, credo che si avrebbero interessanti sviluppi. Non so se qualcuno ha già avuto l’idea, siamo quasi sette miliardi al mondo ed è assai probabile.

Ci si vede in facoltà…