UONTED – CLEI – CLEC – CLEGA

L’economia del futuro (che non ha un futuro)

Archivio per picci

Un commento su “1984”, di Lucio Picci

“Siamo dei signori: abbiamo inventato delle ottime utopie noi come umanità e precisamente gli occidentali nella nostra storia di civiltà e conquiste e religione. Città piene di sole e isole inesistenti dove l’uomo senza i problemi contingenti raggiunge la felicità che né la civiltà né le conquiste e poche volte la religione offrono.

Poi nella nostra propensione alla critica e all’autocritica per poterci meglio orientare abbiamo inventato i luoghi che non ci sono e che non ci dovrebbero essere e noi questi luoghi li abbiamo chiamati antiutopie perché sono il contrario delle utopie.

I nostri studiosi da vigili urbani della realtà intelliggibile ci orientano tra questi due poli opposti e tra altri ancora che il loro pensare individua e definisce e quest’anno si parla – loro e a anche noi – del “1984” che è uno di questi poli.

1984

Tutti han capito subito che “1984” è un esempio da fuggire perché sembra addirittura che chi l’ha scritta così volesse e avesse una specie di scopo didattico verso l’uomo, come per dire, stai attento a ciò che fai. Allora succede sempre che se fai bene ti senti gratificato ed è per questo che noi ne parliamo per esserne consolati perché gli studiosi nel loro pensare e ripensare sanno che noi se parliamo di queste cose allora siamo liberi e nella società della cocacola ovvero noi occidentali questa è la prova ontologica della libertà.

Noi della civiltà occidentale abbiamo sempre cercato la felicità e la libertà e l’umanità anche i Greci lo facevano con Ulisse e altri ancora e la libertà di tutti è come un hobby per noi quando non siamo in guerra e non ci sono leggi che lo vietino. Così è giusto che quest’anno gli studiosi ci dicano cosa dobbiamo fare per non andare nel 1984 perché si capisce che se riusciranno ad evitare quello poi approdiamo nell’isola che non c’è a forza di piccoli miglioramenti un po’ alla volta.

Perché noi abbiamo chiara l’idea che la nostra società deve dare il massimo di felicità al massimo della gente e andiamo a votare per questo che è la democrazia. Abbiamo il diritto di essere veri uomini non come in “1984” dove tutti vanno in delle specie di chiese a perdere il proprio io e ad ascoltare il Grane Fratello come se fosse un Dio o un prete e sono vittime della propaganda.

Agli occhi dei nostri studiosi non sfugge che anche noi a volte alcuni vanno in chiesa a perdere il proprio io e abbiamo la pubblicità se non la propaganda e altrove anche quella assieme al grande fratello che non a caso aveva i baffi ed è proprio per tutto questo che possiamo fare dei “distinguo” e dei “confermo” e tutto l’argomento diventa terribilmente problematico e fertile per ulteriori sviluppi.

Io credo che loro abbiano visto che in “1984” solo uno non sta’ bene e nel mondo nuovo anche le belle donne hanno il che non è male affatto come risultato soprattutto essendo un’antiutopia insomma è proprio un bel po’ di felicità per un bel mucchio di gente roba da far contenti tutti o questi e quasi non capisci perché Orwell proprio sull’unico ribelle si sia fermato a ragionare invece che sulle tante famigliole che ci dovevano essere in giro e poi penso che è meglio così cioè credere nelle antiutopie e non nelle utopie che non esistono e soprattutto non mischiare le cose e quasi ringrazio gli studiosi che mi han fatto capire “1984” per bene e così anch’io vedo che il suo ribelle è l’uomo umano con la U maiuscola cioè ognuno di noi e io già mi ci vedo a combattere col Big Brother che però non esiste perché è un’utopia, una cosa fantastica e gli tiro lattine di cocacola Santa Madre di società nostra e anche pepsi perché noi possiamo scegliere e gli ricordo che anche noi siamo Uomini con la U maiuscola come nei film e che tutti insieme siamo l’opinione pubblica invincibile potente e libera di farsi un altro shampoo. Augh!”

Il testo è stato prelevato dalla home di Lucio Picci..